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Assalto vegano a una festa degli arrosticini

Nel mirino dei vegani gli arrosticini, un piatto tipico della cucina abruzzese. Imbrattati i tendoni della festa e tranciati i cavi elettrici. La sagra, però, è andata a gonfie vele: 20mila le porzioni vendute.
A cura di D. F.
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Notizia curiosa dalla provincia di Torino, per l'esattezza Sassi, dove la "Festa della famiglia abruzzese e molisana" è stata "assaltata" da un gruppo di vegani, che ha tranciato i cavi elettrici e imbrattato i teloni con della vernice. Gli attivisti, evidentemente, protestavano contro uno dei prodotti tipici abruzzesi, gli arrosticini di castrato. Il danno causato è stato ingente, ma comunque non abbastanza da fermare la festa, che si è tenuta regolarmente e con grande successo: sono stati 20mila gli arrosticini venduti. Nel mirino dei vegani come detto c'era uno dei piatti tradizionali abruzzesi, ovvero gli arristicini, che altro non sono che spiedini con carne di pecora. Dopo il blitz – accaduto tra giovedì e venerdì – gli organizzatori hanno deciso di organizzare un servizio d'ordine di tutto rispetto. Anche i carabinieri hanno vigilato e si sono assicurati che non si ripetesse la contestazione.

Molti gli slogan scritti sui tendoni: "veganesimo e giustizia", "mangia cadaveri" e la sigla Alf (Animal Liberation Front). Non si è fatto attendere il commento di uno degli organizzatori della festa, il presidente della Famiglia Abruzzese Molisana del Piemonte e della Valle d’Aosta: "Io accolgo qualunque convinzione, non mangio carne rossa e ceno sovente nei ristoranti vegani. Ma non posso accettare questa forma di protesta, che mi ricorda altre proteste diventate violenza".

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