Aperta inchiesta sulla morte di un bimbo di 5 mesi: “Aveva sangue e sperma nel pannolino”
Nel luglio del 2012 un bimbo di appena cinque mesi, il piccolo Michael Smedley, è morto ad Alice Springs, in Australia, dopo essere stato affidato alle cure di due fidanzati, Oliver Deighton e Tamara Cole, amici della madre sedicenne del bambino. Da quanto ricostruito, il piccolo era rimasto solo con il ragazzo e sarebbe stata la donna ad accorgersi, al suo ritorno, che respirava a fatica nel suo lettino. I due hanno chiamato i soccorsi, ma per il bimbo non c’è stato nulla da fare. Michael è infatti deceduto in ospedale poco più tardi, lo stesso giorno in cui era stato affidato alle cure degli amici della madre. Sin da subito i medici hanno avanzato dubbi sulle cause del decesso del piccolo e gli esami hanno evidenziato come fossero presenti sul corpicino 26 contusioni riconducibili alla sindrome del bambino scosso.
Inizialmente si era parlato di un incidente e di un trauma cranico seguito a una caduta sul pavimento ma il sospetto è che Michael potesse essere stato vittima di un crimine. Alcuni medici hanno detto infatti di ritenere che se il bambino fosse caduto su una superficie dura non avrebbe subito le lesioni che invece lo hanno poi ucciso. Inoltre il bambino presentava una ferita su un piede che è stata, tra le altre, considerata "sospetta" dai medici. Nelle ultime settimane il caso è tornato ad attirare l’attenzione dei media e la polizia ha confermato di aver aperto un’inchiesta lo scorso dicembre. Da quanto è emerso, sul corpo del piccolo erano state riscontrate anche ferite anali, su di lui hanno ritrovato tracce di sperma, ed è stato rinvenuto del sangue nel suo pannolino. I medici hanno avanzato pareri differenti in merito all'ipotesi che il piccolo possa aver subito anche abusi sessuali.