Tutte le sante domeniche. C'è chi si prepara per una gita in campagna, chi affonda davanti alla televisione e chi ha il suo posto fisso allo stadio, Andrew Lumish invece tutte le sante domeniche le passa al cimitero con gli attrezzi della domenica che per lui sono spugna e detergente: pulisce lapidi, si potrebbe dire volgarmente, Andrew. Anche se lui ci tiene a specificare che più che altro mantiene "viva la memoria dei veterani di guerra" perché "se lo meritano per quello che hanno fatto per il nostro Paese".
Una storia che inizia nel 2013 quando Andrew Lumish si trova al Oaklawn Cemetery per fotografare tombe storiche e scopre che molte di loro sono ormai praticamente illeggibili, annerite dal tempo, dimenticate in mezzo alle erbacce e gli arbusti. La pietra tombale di Henry J. Fletcher (veterano della Guerra Civile) è stata la prima di una lunga serie: insieme al marmo Lumish riporta in superficie anche la storia di questi nomi impolverati. Sulla sua pagina Facebook The Good Cemeterian (seguita da quasi 60.000 persone) propone le foto della lapide prima e dopo la pulizia e una nota biografica.
Un archeologo della memoria, insomma, che ha trasformato il proprio hobby in una passione storica e civile. Andrew Lumish nella vita di tutti i giorni lavora per un'azienda di pulizie industriali (anche se non si è mai occupato di lapidi, marmi o pietre e per questo ha dovuto ingegnarsi con nuovi prodotti e metodologie) e ha deciso di declinare il proprio mestiere per chi ha dato la propria vita in nome della libertà e della democrazie. Non è un caso che molte famiglie dei veterani e molti semplici cittadini lo ringrazino per questa sua strana passione.
"Le cose si scoprono attraverso i ricordi che se ne hanno. Ricordare una cosa significa vederla − ora soltanto − per la prima volta.", scrive Cesare Pavese. Ognuno coccola la memoria a modo suo. Andrew con spugna e detergente.