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Aggredito e pestato a sangue il partigiano Lilio Giannecchini

L’87enne ex comandante partigiano ed ex direttore dell’Istituto della Resistenza è stato aggredito domenica sera a Lucca mentre faceva ritorno a casa. Le ragioni dell’aggressione al momento restano sconosciute, non si esclude la matrice politica.
A cura di Antonio Palma
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Aggredito e pestato a sangue il partigiano Lilio Giannecchini

Lilio Giannecchini, 87enne ex comandante partigiano, è stato vittima di una violenta aggressione domenica sera intorno alle 20 a Lucca mentre faceva rientro alla Casa del Clero dove abita. Soccorso dal personale della struttura è stato trasferito immediatamente al pronto soccorso dove sono state riscontrate diverse ferite  lacero-contuse tra cui un taglio sulla testa, ma sopratutto un ematoma cerebrale nella zona frontale destra. Giannecchini attualmente è ricoverato nel reparto di neurochirurgia dell’ospedale Cisanello di Pisa in condizioni abbastanza gravi anche se non è in pericolo di vita. I medici lo sottoporranno questa mattina ad un delicato intervento chirurgico. Secondo il racconto dello stesso Giannecchini agli amici, la dinamica fa pensare ad un'aggressione premeditata di qualcuno che lo stava aspettando. Appena varcato l’ingresso del cortile della struttura dove abita, l'ex partigiano ha scorto un giovane a volto scoperto e con un bastone che prima gli ha detto qualcosa di incomprensibile e poi lo ha riempito di colpi sul volto, sulla testa e sulla bocca che gli  hanno completamente spezzato i denti inferiori.  Quando Giannechini si è accasciato a terra pieno di sangue il malvivente gli ha sottratto il portafogli con pochi euro e i documenti personali che era caduto durante l'aggressione.

Rapina o aggressione politica? – "Quello che non sono riusciti a farmi i tedeschi, me lo hanno fatto gli italiani" ha detto Giannecchini che per trent'anni è stato presidente dell’Istituto della Resistenza ed è  ancora molto attivo sul territorio per ricordare le esperienze partigiane. Ai suoi amici l'ex partigiano ha confessato di essere convinto possa trattarsi di un'aggressione a sfondo politico. Della stessa idea anche l'amico Bruno Rossi che ai giornali locali ha dichiarato: “E' davvero singolare pensare che lo scopo di questa violenta aggressione possa essere stata una rapina, l'agguato non è avvenuto sulla strada e non certo per rapina visto che il malvivente ha preso il portafogli dell'ex direttore solo dopo che gli era caduto durante la colluttazione". "Siamo convinti, e ne è convinto anche Giannecchini, che quell'individuo stesse aspettando proprio lui" ha detto Rossi invitando le autorità ad attivarsi per catturare il colpevole. Le ragioni dell'aggressione però al momento restano sconosciute anche se gli inquirenti che indagano sul caso non escludono al momento alcuna ipotesi.

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